Spesso ho usato questo spazio come finestra sul mio mondo e invece di parlare di un nuovo modo di fare arte e simili che poi in realtà sarebbe il fine ultimo della rubrica, ho divagato, fiducia e comprensione permettendo. Agosto è volato, mi è scivolato addosso, mi ha urtata un pochino ed è fuggito in fretta e furia da me quasi come se stesse provando disgusto, collera e rancore nei miei confronti, potrei paragonarlo al tramonto che quasi sempre mi coglie impreparata alla sua bellezza e che non mi concede neppure un momento per apprezzarlo, che già è terminato; e così sono finite le vacanze, effettivamente mai cominciate perché non sono “mai” partita. In compenso vorrei dire che questo tempo non è passato invano. Ho incontrato tante persone, ne ho perse altre, ho capito che per ottenere una crema pasticcera delicata e senza grumi è meglio cuocerla a bagnomaria e setacciare prima la farina, ho capito che non farò mai la pittrice, che la mia indecisione cronica è una malattia da non sottovalutare, che è ingiusto giudicare le persone senza nemmeno conoscerle ma, è ancora più grave giudicarle in presenza di altre che potrebbero riferire i fatti con note di acidità superiori a quella già utilizzata, che è meglio avere una tasca piena di caramelle piuttosto che di soldi, che Fabrizio De André è e resterà l’unico uomo capace di emozionarmi e farmi sorridere il cuore, che a volte desiderare tanto una cosa è un buon modo per cominciare ad ottenerla anche se solo con la testa, che saper fare la pizza è cosa buona e giusta, che fare regali è quasi più bello che riceverne specie quando sono ben accetti, che essere disponibili ripaga sempre, che ostinarsi a non voler comprare un cellulare nuovo solo perché apparentemente non presenta danni gravi, pur non funzionando più il microfono non è molto sano, che i carabinieri sono bravissime persone… idem i vigili del fuoco, che le zanzare non hanno pietà, che prima di comprare un paio di scarpe è il caso di provarle entrambe perché potrebbe succedere che una è troppo stretta, che il vintage è di moda sempre e che gli imprevisti fanno parte di ogni situazione umana. E allora i Righeira fanno bene a cantare che non gli va che finisca l’estate, non va nemmeno a me. Affatto. Credo, oltremodo che non vada a nessuno di diventare grande e ancora peggio di accorgersene ogni primo settembre. http://www.youtube.com/watch?v=FcXV1t_QIPQ
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31/08/11
Dettagli di Raffaella Maiullo - L’estate sta finendo e un anno se ne va...
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