Era il 2000, e Morcheeba
cantava proprio così, io avevo otto anni e ne sono passati tredici.
Ammetto che sentirla annunciare alla radio come un successo di più di
dieci anni fa mi ha lasciata piuttosto sconvolta. Voglio dire, chi non
si sarebbe fatto qualche domanda sulla sua esistenza? Così invece di
pensare agli impegni quotidiani e alla giornata che doveva venire sono
piombata nella nostalgia canaglia e ho tirato fuori tutte le vecchie
lettere, le foto, i disegni, i bigliettini e simili dei miei anni
andati. Va bene, lo ammetto, a un certo punto è spuntata anche la
lacrimuccia ma vi sfido a fare lo stesso e a non commuovervi. Tuttavia
ultimamente il passato e io abbiamo deciso di collaborare armoniosamente
per la costruzione di un solido futuro. Il mio compleanno ha portato
graditissimi doni, figli di altre epoche, certo, ma perfettamente
integrati col paesaggio del mio studio ormai oberato di oggetti
appartenenti a qualsiasi epoca storica e canonizzati nel loro ambiente.
Una bellissima macchina da scrivere Triumph modello Contessa arancio con
i tasti mezzi tedeschi e senza un soffio di inchiostro, ma chi se ne
importa!
Ed un malandato giradischi che funziona solo con un volume
sfondatimpani. Il mio intelligente e delizioso fratello poi, si è
aggiudicato a un'asta una edizione limitata del 45 giri di Fabrizio De
André in allegato al tv sorrisi e canzoni del '78 e certo non potevo
chiedere di meglio.
Lo scorso anno, di questi tempi, vi parlavo della
febbre dei vent'anni. Non so voi, ma io sono una di quelle che tirano le
somme al proprio compleanno e non a capodanno dell'anno appena
trascorso (chiedo scusa per la ripetizione della parola, serve anche a
rafforzare il concetto!), e comunque io posso dire che la febbre non mi
ha lasciata più anzi, solo che forse per sbarazzarci di qualcosa
dobbiamo farla nostra, prima! Forse la febbre io l'ho sempre vista come
una nemica, una cosa lontana da me, senza pensare che potevo
considerarla mai parte di me. Credo che aver maturato questa
consapevolezza basti, per ora, almeno, poi si vedrà... à bientôt!
Raffaella
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