Miei cari, in questi ultimi giorni ho pensato molto alla mia
rubrica e al fatto che è stata sistematicamente messa da parte dalla
sottoscritta, i motivi potrebbero essere i più svariata e con poca
immaginazione potrei raccontare storie mitologiche su come e sul perché non mi
ci sono dedicata. Ieri sera mi hanno inviato via sms, una catena, una di quelle
classiche, che se non invii ad altre dieci persone sarai sfortunato per dieci
anni. Beh, io non ne ho mai volute continuare, un po’ per principio, un po’ per
pigrizia, un po’ perché non ci ho mai creduto, invece ieri sera, in piena crisi
pre-esame mi sono detta “perché no?”, la mia vita comunque seguirebbe il suo
normale corso e avrei perso soltanto in mio tempo a inoltrare il messaggio.
Tuttavia, la promessa, largamente mantenuta, era quella di ricevere un miracolo
nella giornata di oggi, che è martedì, mentre vi scrivo. Così è stato. Ora,
mettendo da parte tutti i miei credo o non credo, essere o non essere, mi
soffermerei sulla meraviglia che mi si è parata innanzi stamattina. Non sto
parlando di quella quotidiana, di quella della città, di quella di Santa Maria
del Fiore, di quella di un volto, di quella della strada acciottolata. Questa
meraviglia era un miracolo della natura.
Oggi, ho avuto l’onore di assistere al
migrare di uno stormo di rondini, o meglio, credo che fosse un migrare, credo
che fossero rondini; non ho molta conoscenza dell’ambiente “cielo”… ad ogni
modo questa immensa coltre nera si è messa a volteggiare nell’aria e a
disegnare col suo volo spirali e fusi. Ora erano un corpo unico, ora due, ora
tre, tutti perfettamente coordinati, quasi fosse stata una coreografia studiata
da secoli. Sono sparite dopo qualche minuto di estasi e mi sono sorpresa a
commuovermi per quella che sicuramente poteva definirsi la più bella visione
che avessi mai avuto. Ecco il mio miracolo. Catena o meno. Le rondini hanno
volato attraverso il cielo.
Raffaella
Nessun commento:
Posta un commento