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10/08/11

Dettagli di Raffaella Maiullo - Lost in translation

Un po’ di anni fa, mentre mia madre era intenta a fare la spesa ed io mi aggiravo per il supermercato con l’aria di qualcuno che è stato trascinato lì più per forza che per altro trovai riparo in quell’angolo che di solito viene adibito ai libri. Libri? Best seller, romanzi d’amore, grandi classici, quaderni da colorare e book-interattivi per bambini. Nulla di particolarmente allettante per quel che poteva incuriosirmi e presa dallo sconforto affondai la mano in uno di quei cestelli del tutto a 5 euro lanciandomi in una sorta di caccia al tesoro. Fu così che trovai uno dei miei libri preferiti. Non ho idea di come fosse finito lì, tra smalti e creme ma il fatto è, che ormai era destinato a diventare parte della mia libreria. Il titolo che lessi era un po’ ambiguo ma, per fortuna ho il vizio di leggere sempre una pagina a caso verso la fine per convincermi a comprarlo. “Quando il primo amore uccide” non aveva nulla che vedere con quello che lessi. Non era affatto all’altezza, anzi, era il mero tentativo di qualche titolista-marketing per fare in modo che un libro degeneri  a fiction d’amore da quattro soldi e perda totalmente il senso di sé, della storia, del racconto. Posso solo dirvi che nessuno muore, anzi il senso dell’opera è proprio l’opposto. Il libro è piuttosto un messaggio di speranza,  un’autobiografia piena di poesia e vita, non a caso l’incipit cita l’autrice: “sopravvivrò, lavorerò, mi batterò per l’informazione”, alludendo alla storia che tratta il tema dell’aids.
On n’est pas sérieux quond on a dix-sept ans. Il titolo originale, nulla a che vedere con quello tradotto, infatti la resa in italiano sarebbe: a diciassette anni, uno è sempre poco serio, tratto dalla poesia di Rimbaud, Roman. Tuttavia questo non è l’unico caso di lost in traslation che ho incontrato in questi anzi, anzi. Tanto per citarne qualcuno, “A walk to remember (una passeggiata da ricordare) ” diventata “I passi dell’amore” estrapolando alcune parole da una frase del testo; “The sound of music (il suono della musica)” eccolo trasformarsi in “Tutti insieme appassionatamente”, ormai troppo famoso per non essere conosciuto in questa forma. purtroppo questo genere di incoerenza col titolo originale impera sovrana anche nei film. “Dead poets society (la setta dei poeti estinti)” è diventato “l’attimo fuggente”; e chi non si ricorda “Il tempo delle mele”? … beh, in realtà sarebbe “La boum (la festa) ”! e come questi ci sarebbero mille altri esempi da riportare. Un consiglio che posso darvi perciò, è quello di non soffermarvi e di scoprire sempre il titolo originale di un’opera, qualunque sia la sua natura… e non dimenticatelo, stay hungry, stay foolish!


Raffaella Maiullo

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