Pagine

07/03/12

Dettagli di Raffaella Maiullo - La Pazzia - Dietro ogni scemo c’è un villaggio

Tema della settimana piuttosto controverso. Specie poi se lo si vuole ascrivere alla mia rubrica che di folle ha ogni cosa ma allo stesso tempo il nome “dettagli” non consente di affrontare completamente e decentemente l’argomento. E allora, ancora una volta mi appello al solo che mi viene sempre in aiuto. Al solo che trova senza rispondere, soluzione ai miei guai. Ovviamente, Fabrizio De André. So che odierebbe moltissimo, tra l’altro, il mio modo di trattarlo come un guaritore, un essere superiore perché si riteneva semplicemente uomo e anche della peggior specie ma purtroppo non posso esimermi. Tuttavia, voglio sottoporvi un testo molto importante, che fa parte di un’altra opera altrettanto importante intitolata “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, album del 1971. Liberamente ispirato all’opera di Edgard Lee Masters, L’antologia di Spoon River tradotta dall’inglese dalla meravigliosa Fernanda Pivano, uno dei motivi per il quale sono fiera di essere donna. Buona lettura!

Raffaella

Un matto

Tu prova ad avere un mondo nel cuore 

e non riesci ad esprimerlo con le parole, 
 

e la luce del giorno si divide la piazza 
 

tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa, 
 

e neppure la notte ti lascia da solo: 
 

gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro 
E sì, anche tu andresti a cercare 
 

le parole sicure per farti ascoltare: 
 

per stupire mezz'ora basta un libro di storia, 
 

io cercai di imparare la Treccani a memoria, 
 

e dopo maiale, Majakowsky, malfatto, 
 

continuarono gli altri fino a leggermi matto. 
E senza sapere a chi dovessi la vita 
 

in un manicomio io l'ho restituita: 
 

qui sulla collina dormo malvolentieri 
 

eppure c'è luce ormai nei miei pensieri, 
 

qui nella penombra ora invento parole 
 

ma rimpiango una luce, la luce del sole. 
Le mie ossa regalano ancora alla vita: 
 

le regalano ancora erba fiorita. 
 

Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina 
 

di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina; 
 

di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia 
 

"Una morte pietosa lo strappò alla pazzia". 

Nessun commento:

Posta un commento