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12/03/12

Fashion Food di Tonia Credendino - Festa del Papà- Sweet Father’s day


La Festa del Papà si sta avvicinando a grandi balze e visto che a conti fatti manca appena una settimana, che coincide con il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, per non farsi cogliere impreparati ecco qui una bella ricetta da segnarsi in previsione del gran giorno perché che festa è se manca il dolce?  

La tradizione, specialmente al sud Italia, vuole che in quel giorno si mangino le zeppole di San Giuseppe, ovvero, dei dolci fritti o al forno con crema e amarena. Tipicamente della Campania, le zeppole sono apprezzate un po’ in tutto il Paese e sono dedicate al Santo protettore dei falegnami e dei friggitori. Le zeppole di San Giuseppe, del resto, sono proprio la specialità da sfornare, secondo tradizione, il 19 marzo, data che vede appunto coincidere la festa di San Giuseppe, protettore dei friggitori e dei falegnami, con quella dei papà.

 
Infatti, oserei dire: "Napoli inventò le zeppole, tutta l’Italia se ne leccò le dita". Era il 1857 quando  il filologo Emanuele Rocco  propose questa epigrafe in onore del dolce partenopeo.


Si tratta di dolcetti piccoli e fritti da guarnire con crema e amarene spolverizzate di zucchero a velo: ovviamente esiste anche la versione al forno, ma quella preparata in olio e padella resta comunque quella più fedele alla tradizione e a quello che è il  vero gusto originario di questo dolce. L’accompagnamento migliore per le zeppole di San Giuseppe, che volendo si possono anche tagliare a metà nel senso della lunghezza e quindi guarnire di crema anche al centro oltre che sulla superficie.
La preparazione delle zeppole è laboriosa, per realizzarle oltre agli ingredienti servono dell’olio di semi e una padella per friggere, della carta assorbente, un pentolino per scaldare il latte, un piano di lavoro e una sach a poche. Quest’ultima, in particolare, ha una doppia utilità: in un primo momento si usa per formare dei cerchi con l’impasto “disegnandoli” direttamente  nell’olio di semi nel frattempo diventato ben caldo e poi, in una fase successiva, per guarnire le zeppole con la crema preparata a parte con amido di mais, buccia di limone grattugiata, farina, latte caldo e tuorli d’uovo, durante la frittura, le zeppoline cominceranno a gonfiarsi e prendere colore: una volta pronte, non resta che scolarle con una schiumarola, tamponarle con cura in carta assorbente e guarnirle.

‘E canuscite ‘e zeppule? Si pruvenite ‘a Napule ‘a cosa è assaje probabile, si nun ce crire, pruovale: par’o magnà dell’Angele!



E le zeppole meriterebbero davvero un monumento: deliziosi choux  sormontati da soffici ricci di crema pasticcera con  l’immancabile Amarena.

Impossibile resistere!


Tonia

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