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04/08/12

Wellness e Fitness di Luigi Manna - La pasta, croce e delizia!

Questa settimana cercheremo di rispondere ad un quesito diffuso tra la maggior parte delle prsone: la pasta fa bene, fa male, fa ingrassare ?

Vediamo di analizzare questo alimento più nel dettaglio e capire se mangiare la pasta è fondamentale o si può farne a meno!

La pasta è sostanzialmente un impasto di acqua e farina! Appartiene quindi alla categoria dei carboidrati complessi ed è sicuramente una fonte di energia, ma dal punto di vista nutrizionale è scarsa. 



La farina
, infatti, essendo il risultato finale della raffinazione e sbiancamento del grano, è povera di qualsiasi nutriente! Tranne appunto dei carboidrati!

Cosa significa? Significa che sicuramente ci sono alimenti migliori che possono apportare energia, ma che, contestualmente, apportano all’organismo anche tutta una serie di oligoelementi importanti per la salute.

Frutta e verdura sono sempre dei carboidrati, anche se molte persone non lo sanno, che hanno però il vantaggio di apportare fibre alimentari, preziose vitamine e sali minerali.Dal punto di vista della dietologia applicata al dimagrimento, poi, la pasta non è la miglior scelta per dimagrire! Lo so, ti stai sentendo male! Ma io sono fatto così e le cose che penso devo scriverle! La pasta ha un indice ed un carico glicemico piuttosto elevato rispetto agli altri carboidrati naturali e non creati dall’uomo. Questo significa che a parità di calorie ingerite la pasta fa innalzare maggiormente l’insulina e quindi tutti i problemi legati a questo.
Perché allora continuano a consigliarla?Probabilmente per lo stesso motivo per cui dicono che la carne rossa fa male! Forse sarà un problema socio-economico, un chilo di pasta costa poco e rende sazi in poco tempo, mentre un chilo di carne non tutti possono permetterselo quotidianamente! Se dicessero che non è necessaria, anzi che troppa fa ingrassare fino a sfociare con i problemi della sindrome metabolica, cosa succederebbe? E’ il piatto nazional-popolare per eccellenza e non si può toccare! Bah!
Voglio concludere questo post però cercando di chiarire che non odio la pasta, anzi è buonissima, e ogni tanto si può e si deve mangiare! Quello su cui non sono d’accordo è sull’asserzione che la pasta è un piatto fondamentale della dieta e che senza si sta male, si muore o non si assumano i carboidrati necessari. Questo non è vero ed è fuorviante! Ci sono carboidrati molto più salutari come frutta e verdura, che aiutano l’organismo a stare meglio ed evitano risposte insuliniche che fanno molti danni e fanno ingrassare!

Luigi Manna

14/04/12

Wellness e Fitness di Luigi Manna - America's Cup - Fitness e Dieta del buon velista

«Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante»
(Khalil Gibran - poeta, pittore e filosofo libanese)

 Nella sua moderna evoluzione, lo yachting è cresciuto fino ad abbracciare discipline molto diverse tra loro: dalle elevate prestazioni fisiche e tecniche del windsurf, dei catamarani e delle derive olimpiche fino alle dure imprese oceaniche, al gioco di squadra di una regata d'altura, alla mega-vela della Coppa America e alle sfide del Match Race. La vela può soddisfare molti perché offre a ciascuno la barca più adatta in funzione dell'età, del carattere, delle possibilità.  La vela è definita attività di destrezza con impegno muscolare posturale e direzionale, ovvero una disciplina sportiva nella quale la dote principale è l'efficienza psico-neuro-sensoriale, ma per eccellere è necessario un notevole lavoro fisico. Il velista, che conduce e dirige la barca, deve, infatti, sia agire sugli organi di comando, sia mettere in atto una determinata e corretta posizione per mantenere l'equilibrio sulla barca. È il lavoro muscolare di tipo posturale a prevalere. I sobbalzi e le sollecitazioni impongono, in particolare, un lavoro costituito da contrazioni, prevalentemente di tipo isometrico, che interessano gran parte della muscolatura corporea e che, in alcuni momenti, possono raggiungere, nei praticanti agonisti di questo sport, intensità realmente notevoli. La caratteristica più saliente di questa specialità sportiva è che sforzi intensissimi e molto brevi sono intervallati da periodi più o meno lunghi di recupero dalla fatica. Basti pensare al complesso lavoro che accompagna le manovre di regolazione delle vele. Lo sport velico può essere praticato dagli otto-dieci anni di età e si può continuare a praticarlo fino ad età avanzata, purché la si affronti con una adeguata preparazione psicofisica di base, una corretta tecnica, ma soprattutto con una giusta dose di prudenza, ovvero nella costante capacità di valutare oggettivamente il proprio stato fisico, in rapporto alle condizioni atmosferiche e alle proprie capacità tecniche.
Trattando, nello specifico, dell'allenamento per una regata notiamo che:  nell'età dello sviluppo, il giovane velista deve prepararsi atleticamente con attività multilaterali e altri sport e il suo livello di efficienza progredisce e si sviluppa man mano che migliora la tecnica e aumenta l'impegno agonistico.

La programmazione dell'allenamento deve essere a lunga scadenza e divisa in più fasi:

  • nella  prima fase viene effettuato, prettamente, un lavoro in circuito (circuit training) che, richiedendo una continua modifica delle azioni motorie, stimola un continuo adattamento a situazioni nuove.
  • nella seconda fase vengono inseriti nel programma di allenamento degli  esercizi di equilibrio, coordinazione e agilità, per ricreare situazioni simili a quelle che si presentano in regata, come, ad esempio, le regolazioni della vela in caso di onde o comunque di instabilità del mezzo;
  • nella terza fase l'interesse principale sarà rivolto al potenziamento dei settori muscolari più sollecitati: braccia, spalle, tronco, bacino. Si deve aver cura di evitare, però, sovraccarichi eccessivi finché l'organismo è in fase di accrescimento;
  • Nell'ultima fase si procederà con un allenamento personalizzato, considerando le condizioni fisiche, il periodo stagionale, la tipologia di barca.
Di base, è fondamentale ottenere un giusto equilibrio fra le varie componenti muscolari in modo da evitare problemi al tratto lombare della colonna vertebrale. Difatti, per migliorare la resistenza, l'esercizio principale suggerito è la corsa prolungata (venticinque-trenta minuti); non si escludono, tuttavia, altre forme di allenamento per la resistenza che possano risultare più gradite o più facilmente realizzabili, quali nuoto, bicicletta, canottaggio, marcia veloce.

E dopo aver delineato le fasi dell'allenamento è importante conoscere anche l'alimentazione del buon velista, nella fase di preparazione ad una gara:
  •  Prediligere cibi facilmente digeribili, prevalentemente carboidrati complessi, pasta o riso, in piatti non elaborati e poco conditi esclusivamente con olio extra vergine di oliva preferibilmente aggiunto a crudo;
  • Buona idratazione data la forte esposizione solare durante la regata;
  • la dieta mediterranea è una buona scelta in quanto include il consumo di almeno cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura di stagione che coprono pienamente il fabbisogno minerale e vitaminico necessario per preparare l'organismo ad affrontare, nella maniera più corretta, l'esposizione solare. 
  • consumare 500 ml di acqua o sport drink nei 30 minuti precedenti la competizione e poi circa 150 ml ogni 15-20 minuti, variando la frequenza anche a seconda delle condizioni atmosferiche. 
  • Se l'inizio della regata coincide con l'orario di pranzo, la colazione dovrà essere sostanziosa e va consumato almeno tre ore prima della partenza. Preferire alimenti asciutti e secchi ed evitare latte e cappuccino. Scegliere invece tè o semplicemente acqua. Evitare brioches e cornetti con creme varie, biscotti e dolci farciti, favorendo fette biscottate oppure pane tostato con miele o marmellata. Anche una porzione di dolce da forno, tipo ciambellone o plum-cake, preparati ad esempio con lo yogurt. Si consiglia comunque di scegliere una colazione già "testata" in allenamento e di non assumere cibi mai provati prima di salire in barca. Si può optare anche per una colazione salata con toast al prosciutto cotto e tocchetti di parmigiano o grana. Bene la frutta, come mele e pere; non da tutti tollerate sono, invece, pesche, uva, susine e prugne. 
  •  durante la competizione e tra una prova e l'altra è preferibile assumere cibi che forniscano energia immediata, prevalentemente carboidrati: oltre alle bevande isotoniche che, oltre ai sali, contengono una quota di zuccheri, è bene consumare frutta, scegliendo tra la più "asciutta" oppure quella essiccata, barrette ai cereali, biscotti leggeri di quelli per bambini che si sciolgono in bocca o anche miele, gallette, crackers. 


Buon vento a tutti!
Luigi Manna 



24/03/12

wellness &fitness di Luigi Manna - il risveglo dei sensi-Mangiare la pasta di sera fa dimagrire?

Arriva la primavera e la principale preoccupazione di tutti noi è: Incomincio la dieta!
Si incomincia a navigare in rete per cercare la dieta che in poco tempo ci fa perdere tanti chili e con poco sforzo: niente di più sbagliato.


Ultimamente leggevo di uno studio il cui risultato indicava che managiare la pasta la sera facesse dimagrire: Sarà vero?
La ricerca è stata condotta su 78 persone obese, con in indice di massa corporea superiore a 30, divise in due gruppi: il gruppo sperimentale ha mangiato la pasta solo a cena, diversamente da quello di controllo che, come di consueto, ha pranzato con la pasta. Dopo 6 mesi i ricercatori hanno evidenziato che il gruppo che mangiava la pasta la sera ha perso mediamente un kilo in più rispetto al gruppo che la mangiava a pranzo!
Purtroppo ragazzi la realtà è ben diversa ed ora vi spiego le motivazioni:
In primis, bisogna capire il kilo perso a cosa può essere imputato, poi conoscere il regime alimentare di queste persone: una persona obesa, che mangia mediamente tra le 4000 e le 5000 kcal al giorno, una volta datogli un regime alimentare anche di 2000 kcal mangiando paradossalmente cioccolata e caramelle, dimagrirà comunque!
Un altro apetto da tener presente è che questi soggetti erano tutti obesi, e per chi non lo è vale lo stesso?
Sarà forse solo uno studio che incentiva il consumo di pasta, favorendo, così, le imprese che producono pasta?


Ragazzi a voi un giudizio...

Luigi Manna P.T.

20/02/12

Fashio food di Tonia Credendino - La lasagna di Carnevale




Lunedì scorso ho pubblicato la ricetta del dolce tipico del Carnevale. Per la par condicio, mi sembra giusto condividere, con voi, anche la ricetta di un piatto che fa impazzire tanto Arlecchino quanto Pulcinella: la lasagna. 


E’ un piatto “esagerato” creato per dimenticare la fame. E’ un piatto così ricco da contenere tutto ciò che si possa desiderare per una grande abbuffata, per sbeffeggiare la fame,  almeno una volta l’anno, e perché è l’ultima festa del palato prima della lunga quaresima.


Questa ricetta domina tra i primi piatti da realizzare a Carnevale, nel napoletano. Quando arriva il carnevale Napoli, si fa a gara a chi prepara la migliore lasagna. La preparazione è molto elaborata ed il giorno in cui la si serve diventa una festa e se ne continua a parlare fino al giorno dopo cioè le ceneri, quando si comincia il “digiuno e l’astinenza”.



La lasagna è in realtà, principalmente un piatto emiliano, modificato nella tradizione napoletana in occasione del Carnevale e divenuta nel tempo simbolo d’eccellenza della festa dell’abbondanza. La ricetta originale prevede l’uso della besciamella e della carne macinata, in versione campana questi vengono sostituiti dalla ricotta, unita poi alla pasta a sfoglia, o pasta all’uovo, al ragù, polpettine, mozzarella e chi più ne ha più ne metta.
Ingrediente fondamentale è un buon ragù che, al contrario di quello classico, va preparato rigorosamente con carne di maiale, che secondo la tradizione veniva macellato proprio nel periodo di Carnevale. Fondamentali le cervellatine, sottilissime salsicce napoletane. Inconfondibili, poi, le piccolissime polpettine, fritte nell’olio e messe ad ammorbidire nel ragù. In più c’è il ripieno, formato da ricotta di pecora, salsiccia napoletana, salame, uova sode, fior di latte e un misto di parmigiano e pecorino grattugiato.

A carnevale ogni ricetta vale perché Carnevale senza lasagne non vale!! Buon appetito!!

Tonia