Donne e motori son gioie e dolori, dice un vecchio proverbio; donne e vino, invece, sembrano essere un’accoppiata sempre e solo vincente.
Sono sempre più numerose le donne che mostrano interesse per il vino, si
documentano per vivere il rito della degustazione in maniera più consapevole,
infatti aumentano di giorno in giorno le donne che partecipano ai corsi di
sommelier e che aspirano a diventare vere professioniste del settore enologico.
Per quanto mi riguarda la lampadina si accese circa dieci anni fa e tutto
ebbe inizio con la delegazione AIS di Caserta, dove partecipai al primo livello
del corso di sommelier e poi il secondo e anche il terzo livello … passando per
la qualifica di degustatrice ufficiale conseguita a Brescia.
A quanto pare il mio caso non è isolato, infatti le donne oggi che si
avvicinano al vino sono giovani e cominciano intorno ai venti anni e coltivano
questa passione fino alla maturità.
Nell’immaginazione collettiva la donna preferisce bere solo vini dolci,
leggeri e preferibilmente bianchi, in realtà la donna apprezza e riconosce il
buon vino e, al contrario, di quello che comunemente si pensa, cari amici
uomini, la donna ama particolarmente i vini fermi e secchi, i vini rossi,
maturi e strutturati.
Donne… calici in alto, ha inizio un viaggio nell’enologia tricolore,
all’insegna della passione per il territorio e alla scoperta di un panorama
vitivinicolo affascinante.
Questa settimana vi presento, Castello delle Femmine, il nome intrigante ha una sua storia, deriva
dal “Castrum foeminarum” nei pressi di Caiazzo, dove a cavallo tra XII e XIII
secolo, alle ragazze veniva insegnata l’arte dell’amore e dell’esser
cortigiana.
Conosco molto bene
questo vino, frutto dell’amore tra Peppe Mancini e Manuela Piancastelli di Terre
del Principe, eleganza, equilibrio e tipicità nel bicchiere. Casavecchia e
Pallagrello interpreti autoctoni del territorio, presenti in egual percentuale
creano un blend immediato e baldanzoso. Luminoso quando ruota nel calice e
consistente, ha un profilo aromatico intenso e variegato. In primo piano
sentori di humus e speziati, di cacao. Aprono la strada alla passerella della
ciliegia fresca e dei piccoli frutti di bosco. Si colgono note di caffè e di
balsamico. Al gusto, la freschezza e una buona struttura alcolica si
armonizzano in un giusto equilibrio gustativo che rende questo vino adatto ad
accompagnare l‘intero pasto.
Buona beva cheap
and chic ….. vi aspetto lunedì prossimo, altro vino altra storia!! Buona
settimana.
Tonia
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