Fin da bambini il periodo natalizio si tinge di una dorata
magia, regalata dal fascino etereo dell’avvento e dall’incanto della possibile
realizzazione solo e soltanto in questo momento dell’anno dei nostri desideri.
E così di anno in anno la nostra wishlist si infoltisce e
cambia decisamente aspetto: io sono infatti passata dalla villa di Barbie alla
macchina da scrivere, da un cucciolo ad un cappotto e da un gioiello ad un
ciucciotto, ma ringrazio sempre ogni anno Babbo Natale perché legge
assiduamente le mie letterine e mi accontenta al meglio possibile e per questo
mi sono sempre sentita una gran privilegiata.
Ma se il Natale è proprio il momento idoneo per tirar fuori
dal cassetto i nostri desideri, che fine fanno questi stessi nella restante
parte dell’anno? Giacciono inascoltati? Accompagnano le nostre giornate e
riaffiorano ogni tanto?
Non è il consumismo frenato la radice del mio odierno
pensiero, bensì dare voce a quelle piccole aspirazioni, che possono farci
felici, stabilendo di giorno in giorno nuovi traguardi, perché la nostra
wishlist si completi a dicembre, ma che risulti essere il frutto di un buon
operato svolto tutto l’anno.

D’altro canto sognare fa bene, nessun sogno è
troppo grande e nessun sognatore è mai troppo avido, attenti però a non
viziarvi troppo, è bene infatti che il primo dicembre di ogni anno abbiate
sempre qualche riga con cui completare la vostra letterina a Babbo Natale.Chiara
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