La fame è
una delle pulsioni primarie, uno stimolo intenso legato al primordiale
istinto di sopravvivenza. Eppure, nonostante ciò, l'assunzione di cibo
viene spesso influenzata da fattori che di ancestrale hanno ben poco.
Panini
invitanti, ristoranti affollati, specialità pasticciere ed altre
prelibatezze pubblicizzate dalla tv, si scontrano ogni giorno con diete,
creme anticellulite, snack ipocalorici e con quel radicato binomio
tipicamente occidentale che intercorre tra bellezza e magrezza. A farne
le spese, manco a dirlo, è il nostro rapporto con il cibo e la stessa
psiche che lo controlla.
A differenza di quanto avviene negli
animali, per l'uomo la fame non è il semplice risultato di bisogni
fisiologici. Ce ne rendiamo conto quando al termine di un lauto pasto,
nonostante la cintura dei pantaloni ci indichi chiaramente di sospendere
l'assunzione di cibo, non sappiamo rinunciare ad una fetta di dolce.
Altra esperienza comune riguarda l'incapacità di staccarsi da un vasetto
di cioccolata, nonostante una psiche fortemente combattuta.
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