"Voglio che possano avere la Pasqua tutti i giorni".
Ecco cosa disse Michele Ferrero per giustificare la sua nuova creazione dolciaria nel verosimilmente lontano 1968.
Ho
sempre pensato che il signor Ferrero fosse un genio, nel vero senso
della parola, non solo perché grazie a lui possiamo godere di nutella a
go go e di molte altre dolcezze firmate col suo nome ma soprattutto
perché perlomeno a me, ha regalato splendidi ricordi. Le lunghe giornate
a scuola dove magari oltre alla stanchezza si accumulava anche un po'
di malumore dovuto a quelle cose che per un bambino di sette anni sono gravissime, come l'essersi dimenticato a casa l'album da disegno o le
matite colorate... venivano ricompensate da un bacio della mamma e con
un Kinder Sorpresa. Non posso contare le volte che solo intravederne la
carta mi ha fatto brillare gli occhi di gioia. la mia cioccolata
preferita rivestita di glassa bianca e in più un piccolo giochino da
assemblare, quasi sempre che poi custodivo nel posto dei giochi. Era un
rito. Un momento magico e insostituibile, dividere la cioccolata in
pezzi grandi o piccoli in modo da farla bastare per tutta la durata del
montaggio della sorpresa. Adoravo trovare i puzzle perché prendevano più
tempo ed erano più difficili e mi facevano sentire grande. E ieri, dopo
quasi una vita, la mia mamma mi ha ricomprato un ovetto. Non mi
sembrava neanche più lui. un nuovo involucro, un nuovo contenitore per
la sorpresa... ma sempre la stessa buonissima cioccolata. Tra l'altro ho
scoperto che negli Stati Uniti sono illegali e chi li possiede può
essere multato con una sanzione pari a 300 dollari. Forse riconsidererò i
miei piani per il futuro. una vita senza Kinder che vita sarebbe? Non
che voglia mettermi a fare pubblicità, di cui certamente il sig. Ferrero
non ha necessità ma magari potreste comprarne uno e fare finta tornare
indietro nel tempo, anche se solo per qualche minuto ma garantisco che
funziona. Un solo monito: compratene due, le quantità di ovetto sono
studiate per un bambino e sinceramente non mangio più come quando avevo
sei anni. Sempre della serie Stay ungry, stay foolisch e già che ci
sono, ciao Steve.
Raffaella
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