Adoro l’India e la mia amica Teresa lo sa molto bene, tra le mete preferite per il viaggio di nozze, che bello il RAJ Palace. Ma quanto è lontana dalla nostra cultura, infatti, per un italiano che parte la prima domanda che si pone:- “cosa mangerò?”-.
Per questo ho pensato bene di approfondire per me e per tutti voi l’argomento.
La cucina indiana, con i suoi profumi speziati e i suoi sapori complessi e strutturati è abbastanza presente e conosciuta nel nostro paese ma si sa più si conosce più si scopre di non sapere.
L’unione indiana è il secondo paese più popolato al mondo, dopo la Cina, come è ben noto. In India si contano ormai quasi un miliardo di persone e l’estensione del suo territorio è pari a quasi dodici volte quello dell’Italia. Un territorio così vasto è inevitabilmente vario dal punto di vista climatico e morfologico, e le popolazioni dei diversi stati vivono in condizioni assai differenti a seconda che risiedano nelle zone settentrionali di alta quota, nelle zone centrali, più temperate o nelle zone a sud che hanno un clima praticamente tropicale.
La cucina indiana è una delle più complesse e varie del mondo oltre che una delle più ricche di spezie e condimenti particolari, portatori di gustosi sapori e inconfondibili profumi.
In india i pasti sono prevalentemente accompagnati da acqua o succhi, ma non sono disdicevoli abbinamenti con birra o vini rosé e per alcuni piatti specifici anche con alcuni rossi di buona struttura.
Per l'India si parla di una cucina del nord, caratterizzata dall'uso del pane e da un minor consumo di spezie e peperoncino piccante, e una cucina del sud, caratterizzata dall'uso del riso, comune del resto anche in altre regioni del paese, ma molto speziata e piccante.
Il subcontinente indiano è noto, anche, per le sue preparazioni tandoori (carni o pesce cotti in uno speciale forno di terracotta, di forma cubica all'esterno e concava all'interno, alimentato a carbonella, che consente una cottura rapida ad altissima temperatura con totale esclusione dei grassi e che rende croccante l'esterno e lascia morbido l'interno) e per i suoi curry.
Il curry, che in Occidente è identificato con un'unica polvere gialla profumata e piccante, è in realtà non solo un intero gruppo di spezie il cui aroma varia a seconda dei componenti e, ovviamente, del piatto a cui è destinato, ma un modo tipico e caratteristico di preparare i piatti.
In un ristorante del subcontinente indiano non vi è offerto carne, pesce o verdura "al curry", ma "un curry di carne, pesce o verdura", accompagnato da riso, in bianco o nelle varie versioni pilaf, o pane indiano (nan o chapati, lievitato o non lievitato), nelle sue diverse varietà e aromatizzato dalla giusta varietà di spezie che occorrono per quel piatto.
Un pranzo indiano inizia sempre con un aperitivo a base di snaks caldi samosas e pakoras accompagnati da sorbetti ben ghiacciati. È buona abitudine lasciare passare almeno mezz'ora prima di servire il pasto vero e proprio per ben disporre l'appetito.
E se piuttosto che cercare un ristorante indiano, vorreste preparare a casa una cenetta speziata sappiate che: la tavola deve essere apparecchiata in modo che tutti i piatti sono serviti contemporaneamente con quelli più importanti posti al centro del tavolo e circondati da tutti gli altri. Pane e riso vanno cucinati in abbondanza.
Gli indiani mangiano frequentemente senza posate ed è buona educazione usare solo la mano destra. Altrimenti usano solo cucchiaio e forchetta e mai il coltello in quanto un curry ben cucinato non ne ha mai bisogno.
Di solito accompagnano i pasti con acqua o succhi di frutta. Alla fine del pasto si offre del the o del caffè accompagnati da semi di cardamono o di anice avvolti in una foglia verde – pan – per aiutare la digestione.
Bastoncini al profumo di sandalo e il magico sitar di Rajiv Sankar daranno un tocco molto indiano alla vostra serata.
Tonia
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23/01/12
Fashion Food di Tonia Credendino - La cucina indiana
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