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28/01/13

Fashion Food di Tonia Credendino - Carnevale e la ricetta segreta di mia nonna



Una volta all'anno, sostenevano i latini, è lecito far follie. Anche a tavola, in previsione della Quaresima chiamata ad annunciare la Pasqua. E allora largo ai dolci ricchi, farciti golosamente e fritti. Poi avremo tempo per espiare, prima fateci divertire.

È con questo spirito che tra giovedì e martedì grasso si fanno largo chiacchiere, frittelle, ciambelle ripescate ogni anno nel bagaglio di quelle tradizioni che stentano a rendere l'anima al diavolo. Perché nonostante il dolce ormai non si neghi neppure nei giorni lavorativi, si sa: a Carnevale bisogna esagerare.



 

E allora, già che febbraio è alle porte e carnevale richiede lunghi preliminari che abbia inizio la follia!!
Il più diffuso tra le ghiottonerie che vanno a braccetto di Pulcinella, Meneghino e Colombina prende nomi differenti a seconda della località: cencio a ricordare la forma sfrangiata delle pezze da spolvero in Toscana, straccio, chiacchiera in italiano sinonimo della bugia piemontese, della frappa marchigiana.

Ma quello che io preferisco è il migliaccio della mia nonna che ho tra l’altro già anche mangiato. Ma vediamo insieme come si prepara il dolce  tipico di carnevale campano.

Nella mia ricetta uso la ricotta che lo renda ancora più gustoso,  per uno stampo da 20 cm: 125ml di latte, 125ml di acqua, 100gr di semolino, 250gr di ricotta vaccina, 250gr di zucchero, 4 uova, 50gr di burro, mezza boccettina di aroma fiori d’arancio, mezzo cucchiaino di cannella. 

Passate al setaccio la semola aggiungete il latte, l’acqua e il burro e portate a bollore, lasciatela raffreddare, passate al setaccio anche la ricotta, da aggiungere al precedente composto e mescolate con cura. Montate con la frusta le uova con lo zucchero. Aggiungete le uova alla semola e aggiungete cannella e fiori d’arancio. Imburrate e infarinate lo stampo,versate il composto e lasciate cuocere il migliaccio a 200°statico per 45 minuti. Sfornate il migliaccio e lasciatelo riposare un po’ prima di gustarlo servito con una spolverata di zucchero a velo.

Tonia

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