Terminata la mia
fantastica luna di miele around the new
continent, sento il dovere di illuminarvi sull’american food. Generalmente,
pensando alla cucina americana l’italiano è portato a immaginare soltanto gli
hamburger e gli hot dog dei fast food che si trovano in ogni angolo di strada.
Questo perché una serie di luoghi comuni non fa pensare che la cucina
americana, varia e composita come gli abitanti del Paese, possa essere anche
buona e appetitosa, al punto da raggiungere vette insospettabili. È il caso della
California, dove il filone gastronomico si è arricchito dei contributi delle
cucine italiana, messicana e asiatica, e ha sfruttato l’alta qualità dei
prodotti dell’agricoltura, compresa quella dei vigneti che producono ottimi
vini.
Tutto nasce dalla
fusione, dall’intreccio e dall’integrazione delle usanze gastronomiche di buona
parte del pianeta.. La mattina si può scegliere fra il “continental breakfast”
– caffè o tè con pane tostato – e l’american breakfast con succo di frutta,
cereali, pancakes, uova, caffè americano leggerissimo o tè, la sera nelle
grandi città si possono scegliere ristoranti che offrono praticamente tutte le
cucine del mondo oltre alle Steak House americane.
Nei vini l’America
propone una pregevole qualità (anche se non sempre ed ovunque) ma con prezzi
decisamente non troppo popolari! La produzione vinicola del Nord America è stata per anni snobbata, ma oggi le
tecniche di coltivazione e di vinificazione sono molto migliorate e si riesce a
produrre vino di indubbia qualità. La California è terra del vino, soprattutto
per quanto riguarda i rossi più classici come il Cabernet Sauvignon.
Tonia
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