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05/07/11

Deshabillée di Chiara Nespoli - Scene da un matrimonio – Il racconto dell’interprete


Sveglia ore 8: troppo tardi per una sposa partenopea, troppo presto per il carico di notti insonni accumulate! Nemmeno il tempo di colazione che le suonerie di telefono di casa, cellulare e citofono cominciano a miscelarsi. Arrivano i cari auguri delle persone vicine col cuore, ma non fisicamente, le telefonate “incoraggianti” degli amici e tutti i fiorai della città fanno tappa almeno quattro-cinque volte.
A recuperare una situazione ormai alla deriva ci pensa lei: Ilaria, la mia migliore amica e testimone, che, una volta messo piede a casa mia, come il caro robot noto al pubblico televisivo degli anni Ottanta, Supervicky, sistema e riassetta stanze e stanze con una velocità fulminea. Io mi muovo  nell’incertezza e confusione, vorrei essere più partecipe, ma mi invitano a dedicarmi a me. Presto fatto, perché alle 11 arriva il truccatore, mentre il parrucchiere (mio caro amico) tarda di circa un’ora e così all’arrivo dei fotografi non sono pronta! Ci scusiamo ed ottimizziamo i tempi. Nel rispetto della tradizione mi faccio aiutare da mia madre (donna in completo panico) e da mio fratello (altro testimone) nell’indossare il mio splendido abito e quando alzo gli occhi, nel guardarlo, il cuore sorride. Un’onda anomala di sorrisi, complimenti e qualche lacrima accompagna la restante parte della mia permanenza in casa. Alle 16,30 io e mio padre tagliamo il nastro legato al cancello e partiamo alla volta della Chiesa di San Giorgio, i cinque minuti di ritardo canonici ci accompagnano. Alla marcia nuziale le mie due bellissime nipotine damine percorrono la navata ed io le seguo a buona distanza, incrocio gli sguardi ed i sorrisi di tutti: sento il calore e la presenza di tutti coloro che amo e che mi amano e dal cielo, sono certa, qualche fiore è volato giù.
Ad attendermi tremante ed enormemente commosso (mio fratello dava 10 a 1 il suo svenimento) il mio amato Filippo, compagno indissolubile di questa e di altre mille vite, che quando accoglie la mia mano tra le sue ha la sola forza di sussurrare: “Dirti che sei stupenda non rende, non ho mai visto niente di più bello”.
Il giovane parroco, da noi tutti ribattezzato P.Max (Padre Massimo) non ci tedia affatto per ore, anzi la cerimonia  risulta fresca, piacevolissima e commovente al punto giusto!
Dopo le canoniche firme gli spiriti di tutti gli invitati sono incontenibili e tra petali di fiori e chicchi di riso si parte alla volta della Villa per la festa: foto, scherzi, risate, divertimento, musica ci allietano tra una portata e l’altra ed io non sempre riesco a contenere la gioia immensa di quegli attimi, che vorrei durassero in eterno. Gli amici si scatenano in canti e danze e sono talmente indisciplinati che il lancio della giarrettiera deve essere ripetuto per ben tre volte!
Al taglio della splendida torta nuziale uno spettacolo di fuochi pirotecnici colora maggiormente la cornice da favola che avevamo scelto e nell’ammirarli sentiamo l’incanto dell’amore ed anche quello spicchio di luna pare sorriderci!
E’ il più bel giorno della mia vita: SI, ancora una volta, pronunciato, detto e stradetto!!!

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