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18/07/11

Fashion Food di Tonia Credendino - La maison Perrier-Jouët fête son bicentenaire...


Si dice champagne e si pensa a serate mondane, a party eleganti, a gente dell’upper class dal profumo costoso e dai gioielli scintillanti. Si dice Perrier-Jouët e si pensa all’eccellenza, al lusso, all’amore per la qualità e per la tradizione, che guarda al futuro, alla raffinatezza mista ad un pizzico di stravaganza. La prestigiosa maison francese, fondata nel 1811, quest’anno festeggia in grande stile il suo bicentenario con un’illustre collaborazione.
Sarà la gloria dell’etichetta o il raggiungimento di un fatidico anniversario, fatto sta che la notizia è a dir poco regale: Sua Altezza Serenissima Principe Alberto II di Monaco ha scelto proprio Perrier-Jouët come champagne ufficiale per il suo matrimonio con Charlene Wittstock

Niente di nuovo sotto il sole, potranno dire i soliti cortigiani, visto che Perrier-Jouët è già fornitrice ufficiale del Principato – da 10 anni,con la prestigiosa Cuvée Belle Epoque, per il Ballo della Rosa

Modo migliore per festeggiare il bicentenario, da parte di un’etichetta che può vantare il primo brut in assoluto (nel 1854), la prima cuvée vintage (nel 1858) e la prima bottiglia decorata da Emile Gallé in perfetto stile Art Nouveau (1902), probabilmente non c’era. O forse sì, visto il regalo che la prestigiosa azienda ha deciso di farsi e di fare a tutti i suoi estimatori per la fausta occasione un’opera d’arte di grande eloquenza espressiva, una confezione “limited edition” realizzata dal giovane artista Daniel Arsham in 100 esemplari firmati e numerati, custoditi e acquistabili solo presso la casa madre. 

È appunto il poliedrico trentenne di Cleveland, noto per le opere di scultura e architettura (lo stadio di baseball a Miami), interior design (la showroom Dior a Los Angeles) e set teatrali (per il coreografo Merce Cunningham), ad aver plasmato un’elaborata e immacolata cantinetta in gesso divisa in due parti, ognuna destinata a contenere una Magnum Belle Epoque 1998: la prima, da tenersi in casa e degustare al più presto; la seconda, da lasciare nelle cantine Perrier-Jouët per un secolo, a disposizione degli eredi. Un artificio artistico-temporale che esprime al meglio il concetto di “living legacy” voluto dalla “maison”: la memoria storica, emotiva, artistica e culturale intesa come impronta di un cammino vitale orientato al futuro. In altre parole – “un omaggio alla straordinaria maestria artigianale della casa e alla sua passione nel tramandare il senso della 'art de vivre' francese alle generazioni future" ha dichiarato Lionel Breton (Presidente e CEO di Martell Mumm Perrier-Jouët).

Tonia

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