In passato
titolai un mio articolo proprio così. Il posto delle parole. Parlavo di Hyde
Park e dei famosi Speakers' Corner e oggi lo
riciclo per una sorta di nostalgia collaterale che ogni tanto mi prende e mi lascia dopo troppo. Queste ultime due sere le
ho passate a guardare il programma di Saviano
e Fazio su La sette, "Quello che (non) ho", il cui scopo è quello di
ridare lustro alle parole, prenderle e accudirle, curarle e dargli importanza,
conservarsele o urlarle al mondo. Così mi sono sorpresa mentre mi soffermavo a
pensare a determinate cose e mi sono detta che un vero posto delle parole non
dovrebbe esistere perché queste devono essere libere di andare e tornare come
meglio credono. Tra tutti gli interventi che ho avuto modo di ascoltare, uno
che mi ha colpito in particolar modo è stato quello di Pierfrancesco Favino che
a differenza degli altri ospiti non ha scelto una sola parola, bensì molte,
dedicandole alla figlia che a breve nascerà.
Così colgo l'occasione per fare lo stesso per mio nipote che invece è nato, per la nostra gioia, questa mattina.
Così colgo l'occasione per fare lo stesso per mio nipote che invece è nato, per la nostra gioia, questa mattina.
"Caro bambino che sei nato, presto imparerai che il mondo è pieno di
parole ma vorrei sopra ogni cosa che conoscessi, soprattutto, queste. Voglio che tu conosca tutto ciò che ti
affascina, che tu possa toccare con la mano la sabbia del deserto e la neve
delle montagne, che tu veda milioni di albe e trilioni di tramonti e che non ti
spaventi di ciò che non sai ma che, anzi, tu possa sempre cercare una strada
nuova e luminosa. Voglio che tu conosca la parola magia, stella, aviatore,
prezzemolo, francobollo, libro, cuore, calzone, tegola, olio, valigia, lettera,
mattina, democrazia, temperino, colore, papà, orsetto, caramella, tazza, zucca,
musica, vento, mare, cuscino, castagna, chiave, cappello, gabbiano, converse,
scuola, teatro, carta, biliardino, anello, India, fenicottero, favola,
ruscello, amico, vaniglia, Beatles, murales, culo, birra, sentiero, vittoria,
aspirazione, passione, peccato, delfino, pasta e pizza, famiglia, comunismo,
utopia, patatine, legno, sesso, spiga, yogurt, berretto, tatuaggio, gessetto,
colla, gatto, dado, mamma, Praga, cinema, nutella, pioggia... e l'elenco lo
vorrei infinito ma non basterebbe una vita. Così, mio piccolo Andrea, ti auguro
di conoscere e vivere con più parole possibili, tante più quante il tuo cuore
può contenere. Buona fortuna, bambino mio!"
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