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08/06/11

Dettagli di Raffaella Maiullo - Live! L’arte incontra il rock


“Noi facciamo della musica libera, dura, che picchi forte sull'Anima in modo da aprirla” diceva Jimi del rock, la musica della rivoluzione. Cambiare per cambiare il mondo, per esorcizzare la paura. Anche quella della morte. Della fine. Del vuoto.  Ed ecco che musica diviene un lasciapassare. Il passaporto dell’esistere, un modo di percepire il mondo e percepire se stessi. Ed ecco la necessità tradotta in espressione. La stessa necessità che aveva investito i maggiori pittori dalla fine del secolo scorso… Picasso e Braque per esempio, che decisero di inserire, nelle loro opere, spartiti, note, strumenti proprio a voler manifestare questo senso di appartenenza alla sacralità del suono. Klee e Kandinskij che concepivano le loro opere come la coesione tra le note ed il colore. Ed è proprio da questo connubio artistico che nasce Live!                                                 
La mostra, curata da Luca Beatrice e Marco Bazzini nel museo Pecci di Prato, opera la perfetta sintesi tra l’arte contemporanea e il rock più classico: percorrendo un’immaginaria linea del tempo che analizza le tappe più significative della storia del rock in stretta connessione con l’arte moderna attraverso dipinti, videoclip, lp, riviste, sculture, istallazioni, film e fotografie. Partendo dal 1969, l’anno di Woodstock e dell’ultima volta dei Beatles ma anche di Warhol che produce i Velvet Underground; per arrivare poi ai primi anni ’70 con i Sex Pistols, e la loro “Anarchy in the UK” e nel resto del mondo… e così via fino al 2000, trovando il suo epilogo in Michael Jackson con il suo ultimo lavoro che suona quasi come una sentenza di morte. 
Non mi resta altro da aggiungere se non che la mostra è completamente gratuita e avete tempo fino al 7 agosto per andare a fare un giro da quelle parti sempre con il solito spirito: stay ungry, stay foolisch. “This is it” miei cari.

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