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03/06/11

Dettagli di Raffaella Maiullo - Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo


Cosa succede quando quello che di soliti siamo abituati a leggere comodamente tra le pagine di un libro, come una poesia, si trasferisse sul muro di una qualche città, come Milano (casualmente), o Roma o ancora Cuba oppure Haiti? Sicuramente ci sarebbe lo zampino di un certo ragazzo di nome Ivan, milanese di nascita, del mondo per adozione. Un poeta. Un artista. Un genio della parola che si fonde con la strada, dei versi che animano un luogo smorto. Una serranda, un muro, un parapetto che nasconde un segreto, un  “verso come pioggia tra le genti”, bagnato di impressioni. Così, avvalendosi della capacità che gli permette di trovarsi sospeso tra graffitismo, poesia e streetart è stato capace di imporsi come uno dei maggiori referenti della poesia di strada italiana contemporanea. “È infatti nella poesia di strada, così come nelle performance di strada, che il concetto d’identità collettiva raggiunge in Ivan la sua massima espressione” a volto scoperto con la luce del sole e magari anche con qualcuno che lo osserva e gli fa domande. Perché la poesia deve essere condivisione, motivo di comunicazione tra le genti, i popoli, le culture ed ecco che si spinge anche oltre i confini nazionali, traducendola nelle lingue dei paesi che ospitano le sue “scaglie” come ama definire. Ivan comunque, non si serve solo delle sue poesie, anzi, riporta anche frasi di grandi uomini del passato asserendo che le parole non hanno proprietà perché “il sapere non si accresce se non è condiviso”. Vi invito perciò a visitare il suo sito che è www.i-v-a-n.net e a dare un’occhiata alle sue “scaglie” e magari quando vi troverete per le strade di Milano cercherete la sua poesia.





 

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