Giovedì 4 ottobre inaugura a Firenze, al palazzo Strozzi,
la mostra da cui prende il nome il titolo del pezzo. Un interessantissimo
lavoro di riscoperta del tema dell’esistenza, l’uomo che si pone i grandi
interrogativi della vita e che si rapporta ai suoi simili con degli
interrogativi spesso estremi ma estremamente attuali. La mostra parte proprio
dai lavori del grande artista contemporaneo Bacon, per poi ricollegarsi e
trovare seguito negli altri cinque autori internazionali che, come lui,
analizzano la condizione umana nella sua sfera più privata e irrazionale e si
dilettano nella rappresentazione della figura umana: Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie,
Arcangelo Sassolino, Chiharu Shiota, Annegret Soltau.
Oltre ai dipinti di
Bacon la mostra offre anche materiali derivanti dall’archivio dell’artista come
ad esempio ritratti fotografici e riproduzioni di grandi capolavori del
passato. Tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione del CCC Strozzina con la
Dublin City Gallery The Hugh Lane.
È così possibile assistere a una vera e propria
riflessione sul carattere esistenziale del vivere contemporaneo, dove la crisi
dei valori risiede in un incremento dei codici valoriali stessi che si
estrinsecano nel contesto sociale e sempre più spesso vengono fraintesi. Lo scopo
principale dell’esposizione per cui, è quello di dimostrare la corrispondenza
artistico-riflessiva tra Bacon e i cinque autori, in un gioco di astrazione e
trasfigurazione mediante l’utilizzo di fonti iconografiche.
Raffaella
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