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04/01/12

Dettagli di Raffaella Maiullo - I (miei) buoni propositi

Miei cari, spero abbiate iniziato quest’anno con la solita dose di “buoni propositi” che poi chissà come mai lasciano il tempo che trovano e li abbandoniamo a marcire in qualche recondito angolo della nostra mente. Lo dico, con molta franchezza, perché sono la prima che tiene a farne, come monito per l’anno nuovo, ma che dopo qualche giorno di durissimo lavoro su me stessa decido per il mio bene e per la deferenza che nutro verso la totale incapacità di applicarmi alle cose, di lasciar perdere. Di solito, li appunto su un qualche foglio che poi stranamente viene smarrito o peggio coperto da qualunque altra cosa per poi finire nella miriade di cose che mi ostino a conservare, tra un articolo sul nuovo libro di Tizio e la dieta dell’acqua. I miei tuttavia non sono così pretenziosi, ma richiedono sempre quel minimo di partecipazione che è senza dubbio necessaria. Si parte dai classici: iscriversi in palestra, iniziare a studiare per tempo e cercare di dare un esame dignitoso, leggere di più, fare passeggiate all’aperto; per poi passare a quelli un po’ più personali che si spacciano per buoni propositi ma che in realtà sono solo cose che avremmo.. avrei dovuto fare già da tempo, come: comprare un nuovo cellulare prima di rispondere a un pezzo di plastica muto, salvare tutta la memoria del computer su un altro dispositivo per evitare di perdere tutta la mia vita degli ultimi otto anni di fronte ad un eventuale danno, ritirare la giacca alla lavanderia che ormai sarà diventata un pezzo del loro arredamento, rispondere alle e-mail vecchie di mesi, togliere i milioni di scontrini dal fondo della borsa che ormai se qualcuno ci dovesse cadere dentro una vocina strillerebbe qualcosa come: “tuffati che è morbido!”… eccetera eccetera.

L’unico problema è, che so, con assoluta certezza, che farò solo un dieci per cento di tutte queste cose e non è soltanto una questione d’inerzia. Sono andata a cercarmi i sinonimi di proposito e indovinate?  Idea, intendimento, intento, intenzione, pensiero. Nessuno di questi lascia intendere la certezza della messa in opera. Anzi. Perciò, in ultima analisi credo che non dovremmo preoccuparci tanto. È il termine a essere sbagliato. Se volete mettere in pratica quello che vi siete soltanto proposti provate a definirli doveri, necessità, vincoli, obblighi, impegni… e forse quella sarà la volta buona. Anche per me, s’intende. 



Raffaella

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